domenica 29 novembre 2015

oggi vi racconto un po' dell'Arabia Saudita

Per la serie #meteimpossibili .......

Considerando il fatto che lavoro per la compagnia aerea di bandiera, sono uno dei pochi fortunati ad essere stato in Arabia Saudita, uno degli ultimi paesi inesplorati nel mondo dove non puoi assolutamente andare per turismo, o a meno che tu non sia musulmano... 

Ho avuto la fortuna di visitare Jeddah e Riyadh (la capitale), due città ricchissime di fascino e storia, antichissime e lontane anni luce dal nostro modo di pensare ed agire. 
Ma pur sempre molto interessanti da vedere e vivere.


Iniziamo da Jeddah. Una citta cosmopolita (che che se ne dica!) piena di vita, di gente, di persone che vogliono divertirsi e stare insieme. Certo non vi aspettate di vedere Miami o Sydney, ma una cittá che tenta di uscire dal torpore e dalle sue leggi che la imbavagliano e la tengono cosí ancorata alle tradizioni. 

Il lungomare (sí, perché Jeddah sta sul mare!) é a dir poco affascinante, lo chiamano la “Corniche” pieno di sculture, pieno di gente che fa jogging, pieno di macchine che sfrecciano a tutta velocitá su strade enormi. 

Vi racconto un aneddoto che mi é successo un paio di anni fa. Finito un meeting di lavoro, mi preparo ed esco per cena con alcuni colleghi e ci dirigiamo verso la cittá vecchia. Prendiamo un taxi che ci lascia dall’altra parte della strada dove dovevamo andare. Beh, per farvela breve e per dirvi quanto siano enormi le strade, abbiamodovuto affittare un altro taxi per poterla attraversare!

Cittá affascinante e piena di contraddizioni: trovi il lusso sfrenato dei centri commerciali e degli hotels e poi la gente che fa la fame nella Medina (il mercato che si trova nella parte vecchia).
L’Arabia Saudita é una nazione che si fonda sulla monarchia, dove il re tenta (e spesso ci riesce) a soddisfare le esigenze del popolo: tutti hanno una casa, un lavoro, l’accesso ai servizi medici. Certo che le donne sono considerate in maniera diversa da come un occidentale si aspetterebbe....

Nel viaggio di ritorno ho sostato per mezza giornata a Riyahd, la capitale. Completamente diversa da Jeddah (un po’ come la rivalitá tra Roma e Milano per capirci), piú chiusa, bacchettona, severa, ma con un fascino incredibile. Ho visto una delle residenze del re: sembrava di essere in un film. E poi c’é la cittá vecchia anche qui che é racchiusa in una cinta di mura che ammalia.


Insomma, se fosse un po’ piú aperta al turismo, l’Arabia Saudita, sarebbe un paese da andare a visitare immediatamente!





martedì 17 novembre 2015

I morti sono tutti uguali

Siamo stanchi. Stufi. Disarmati. Inorriditi. Impauriti.
Gli attacchi dello scorso 13 novembre a Parigi fanno paura. Creano terrore. Come avevo già detto nel mio post dopo l'attentato in Egitto "Il terrorismo c’é ed é innegabile, si annida ovunque, pullula e si riproduce nell’ignoranza, si fa breccia nelle persone piú deboli. E colpisce le persone piú deboli."
Torno a ripetere con forza che tutti i morti sono uguali, di fronte a queste catastrofi immani non possiamo distinguere tra i morti di Parigi e quelli del Sinai. Sono tremendamente sconvolto quando sui social, nei Tg, sui giornali, si parla ajosa e copiosamente della strage in Francia, dove tutti noi (e ci mancherebbe altro) ci indigniamo e promettiamo solidarietà accendendo migliaia di candele per raccontare e testimoniare con forza il nostro sdegno, e per i 200 morti in volo non si è fatto nulla, non abbiamo neanche paventato un accenno di lumino, è passato come un "vabbè, quelli stavano su un aereo".

Non esistono morti di serie A e quelli di serie B. 
E non esiste neanche il fatto che migliaia di persone perdano la vita quotidianamente a causa del petrolio, dell'energia, delle armi. Sarò retorico, populista, qualunquista, ma se vogliono (e NON lo vogliono) sconfiggere tali fenomeni terroristici, cominciassero a disarmare sti quattro burattini che sono stati messi lì da loro, dai "potenti" della terra, da quelli che si ergono a paladini della giustizia e libertà, quelli che condannano fermamente gli attentanti, quelli che se la facessero finita con questa farsa potrebbero veramente risolvere i problemi.

Ce ne accorgiamo solo ora che siamo in guerra? Sono anni che ci stiamo dentro, a partire dalla recessione economica.

La storia insegna: la ciclicità con la quale il fenomeno dello spostamento in massa dei popoli si ripete è inquietante e allarme di presagio. La seconda guerra mondiale iniziò (almeno i libri di scuola dicono) con l'odio razziale, nel quale la destra xenofoba ha sguazzato e conquistato consensi, fino ad attuare le atrocità che noi tutti conosciamo.
E ancora una volta il compartimento del turismo e dei trasporti viene affossato. Chi lavora nel nostro campo sa bene che se cade una mosca a New York, Singapore ne risente. 
Condanno fermamente ogni forma razzista, terroristica e di stato atta a destabilizzare un intero pianeta. Nel 2015 non è più concepibile. 

Non c'è la facciamo più.




domenica 15 novembre 2015

Australianboard, una realtà che continua a stupire ed investire

14 novembre. Ore 15 in punto. Inizia il tanto atteso tour di Australianboard che toccherà Roma e Milano (il prossimo 21 novembre) e altri ne verranno. Direttamente dal suo ideatore Valerio Cataldi, dalla sua voce e impressione, l'Australia vista e raccontata da chi l'ha voluta con tutte le sue forze. 
E l'ha ottenuta.

Oggi vi parlerò di un fenomeno che sta prendendo sempre più piede, un nuovo "mercato" che si sviluppa parallelo a quello esistente: i viaggi-studio in Australia e non solo.
In un mondo del turismo che cambia così rapidamente, dobbiamo dare credito a chi investe da anni in formazione, si specializza in un segmento, lo inventa di sana pianta e riceve oltre 200 riconoscimenti internazionale per l'attività svolta: chapeau!

Si parte con un video fantastico (ma ci hanno abituato bene nel corso degli anni, hanno un canale anche su YouTube) che già ti fa venire voglia di partire.
Valerio continua con il racconto di come è arrivato in Australia, illustra lo svolgimento del seminario, mette l'anima nel presentare il Paese. La parola d'ordine è "divertiamoci"!

La platea è piena, tanti ragazzi ma non solo, che vogliono sapere, che bramano, che si ritrovano tutti insieme per uno scopo comune. Certo che tornare a parlare di emigrazione dopo tanti anni fa un certo effetto...
La schiettezza di Valerio è palese: accompagnerà gli utenti nel capire se l'Australia fa per loro oppure no, interagisce con il pubblico e lo stesso pubblico accetta e rilancia.

Nel 2005 si reca in Australia e comincia a lavorare come cameriere, ma in realtà è un ingegnere informatico, pluricertificato, quindi nel 2006 crea la community Australianboard, nel 2007 nasce l'agenzia che offre i servizi ai concittadini che vogliono trasferirsi down-under.
Due uffici: il principale a Sydney e l'altro in Italia con referenti in entrambi i paesi.

Il racconto dell'Australia parte dalla conoscenza geografica, dalla dislocazione delle città, dalla composizione multietnica, passando dalla politica fino all'economia: tutti i punti salienti per dare una visione globale di ciò che potrebbe prospettarsi ai potenziali migranti/studenti/lavoratori.

Riprendo una frase celebre di un noto programma TV: la nuda e cruda verità. Questo è ciò che viene presentato, niente fumo e tanto arrosto, disillude chi sogna la vita facile ed incoraggia chi vuole veramente provare questa nuova esperienza.
Mostra il costo della vita, la qualità, là vivibilità. Porta esempi concreti di quanto siano le spese e le entrate, le condizioni base per trovare lavoro, la reputazione che bisogna farsi per potersi sistemare in un paese così diverso e lontano da noi. 

Enuncia 20 consigli che possono aiutare nel trasferimento: dal budget ai documenti da portare passando per informazioni (anche scontate) quali abilitare il roaming internazionale.
Passa poi a parlare dei voli (ora faccio contenti gli agenti di viaggio) e incita, sollecita ed esorta le persone a rivolgersi agli specialisti del settore, per evitare inutili giri del mondo per raggiungere Sydney o Melbourne e le altre città. Lo spirito di adattamento è fondamentale, quello che spesso e volentieri a noi Italiani manca....


Annunciata all'inizio del seminario e live from Sydney..... entra nella conversazione e partecipa alla discussione Emanuela Canini, migration agent iscritta al MARA, che illustra i vari visti che possono essere richiesti: tourist visa, WHV, student, sponsor visa 457. Entra nel merito e nelle varie sfaccettature, raccoglie le richieste dal pubblico e da' sfoggio del suo sapere. Emanuela si conferma la grande professionista che è. La reputazione che si è creata nel corso degli anni l'ha portata ad essere una delle migliori migration agents che si possano trovare in Australia.

Si riparte dopo un break di 10 minuti, sembra di assistere ad una match di calcio, quando i giocatori rientrano prima dagli spogliatoi perché non vedono l'ora di riprendere la partita, prima dei 20 minuti annunciati di pausa.... 
E via, tutto d'un fiato fino alla fine del seminario. Questo interessantissimo seminario.

Continuiamo a parlare di visti e passiamo a quello turistico e le sue differenze: la raccomandazione è quella di essere sempre attenti a ciò che si richiede, se si sbaglia si paga. E anche salato. Con addirittura il ban dalla nazione per 5 anni.
Ricordate sempre: in Australia la furbizia NON paga, anzi. La scelta corretta del visto è fondamentale sia che si vada per studiare che per lavorare. Affidatevi sempre agli specialisti ed evitate di finire sui programmi TV che trasmettono su DMAX...... Non vogliamo vedervi su "Airport Security"!!!!

Riappare live Emanuela Canini (con ben 10 ore di fuso orario!) che continua ad illuminarci sulle varie opportunità e limitazioni che i visti offrono. Quello che traspare, chiaro, cristallino, è la grande collaborazione tra Australianboard ed Emanuela, le sinergie che mettono in campo per aiutare tutti quelli che hanno il sogno australiano nelle vene.

Altre informazione molto apprezzate ci vengono regalate da Valerio, anche le strategie su come trovare lavoro, come creare un curriculum e altre perle.
Il meeting scivola via rapidamente, con una bramosia di informazioni, domande e risposte, interazioni, risate e applausi. Conclude la serata un nuovo video molto esplicativo, fantastico, che ancora una volta ti invita e ti trasporta in Australia.

Sono le 18.56. Quasi quattro ore di chiacchierata tra amici, tra dubbi e certezze, tra indecisioni e punti fermi, mi sento di dire che questo tipo di seminario è un nuovo modo (almeno per l'Italia) di toccare con mano ciò che si vuole fare, le indicazioni dagli albori, le difficoltà e le possibilità che si incontreranno nel cammino per arrivare alla meta.

Voglio elogiare ancora il grande lavoro fatto da Valerio Cataldi e dal suo staff, la lungimiranza e la grande costanza che lo caratterizza e lo differenzia dalle altre realtà che svolgono (o quantomeno ci provano) lo stesso servizio.

Dimenticavo di dire una cosa fondamentale: i servizi sono gratuiti. Si, avete capito bene, GRATUITI. Perché Valerio è riuscito a non far addebitare i costi agli studenti che andranno ad usufruire del loro aiuto.

Ovviamente, visti esclusi.....





lunedì 9 novembre 2015

La crisi dei cieli e la paura del terrorismo

Certo é che dopo quanto accaduto in Egitto la paura di volare é tornata di moda. E pensare che solo il giorno prima prendevo il volo di rientro dal Cairo per Roma dopo una conferenza internazionale.
Il terrorismo c’é ed é innegabile, si annida ovunque, pullula e si riproduce nell’ignoranza, si fa breccia nelle persone piú deboli. E colpisce le persone piú deboli.
Ora ditemi voi che cosa c’entrano 200 persone che tornano da una vacanza e devono morire in quel modo... RIP, qualsiasi sia la vostra religione o credo.

Ed in tutto questo, cinicamente parlando, si riblocca il turismo. L’Egitto provava lentamente ad uscire da una crisi che la attanaglia da qualche anno e, puntualmente appena rimetti la testa fuori dalla melma, vieni ributtato in giú.
A questo punto mi sorge un dubbio, atroce: che il terrorismo sia comandato a bacchetta per far tenere la “testa bassa” a quelle popolazioni che potenzialmente potrebbero ribellarsi ai poteri forti? Retorica?
Ed il turismo soffre. L’indotto soffre. Le compagnie aeree soffrono. Gli abitanti soffrono e rischiano la vita.
Come accennnavo prima sono stato a il Cairo proprio prima dell’atroce attentato. Una popolazione molto bella, pieni di voglia di vivere, scansonati e sconsolati. Persone.
Un attentato ad una linea aerea é un attentato al mondo intero.
Scusate se scado nel populismo, ma questi annosi e dannosi fatti non giovano a nessuno. O quasi.

Pensate a livello economico cosa significa: turismo in frenata, compagnie aeree che non operano le tratte coinvolte, indotto che non lavora, ripercussioni sul mondo in generale. Perché quando accade qualcosa in una determinata localitá é innegabile, per chi é prossimo alla partenza e qualsiasi sia la destinazione, sentirsi in pericolo. Quindi si entra nella spirale delle cancellazioni di massa, tour operators che applicano (giustamente) penali, linee aeree che applicano penali, agenzie di viaggio che applicano penali. Insomma: il lavoro é stato fatto e non é giusto non essere remunerati per colpa del terrorismo.

L’invito che faccio, caloroso, affettuoso, accorato, é di non lasciarci intimorire da queste occasioni e anche se é difficile, andiamo avanti senza mostrare la paura.


Che é ció che vogliono. 




mercoledì 4 novembre 2015

One of the attractions to which you must attend if you visit Rome

Often when you visit Rome you plan to go to the Vatican, the Colosseum, the Imperial Forums and the Circus Maximus and perhaps omit habit that for years characterize the Eternal City.

Every day at 12 o'clock evokes the ritual firing of the cannon from one of the most picturesque hills of the capital, where it overlooks a breathtaking view: the "Gianicolo".

The use of marking time with a cannon was introduced by Pope Pius IX on December 1, 1847, to have a unique signal of the official, rather than the sound of church bells uncoordinated towns.
After many vicissitudes, and the two world wars, the shot that marks the south is back to shoot 21 April 1959 and since then continues to mark the 12 hours of the Romans all.

This post today is dedicated to my parents that I wore as a child in this place so charming and full of history. And I do the same with my children.

¡Suggestion!

Handed down something beautiful and historic your children and they will do the same when they'll grow up








lunedì 2 novembre 2015

Una delle attrazioni alle quali devi assistere se visiti Roma

Spesso quando si visita Roma si pensa di andare al vaticano, al Colosseo, ai fori imperiali o al circo massimo e magari tralasciamo abitudine che da anni caratterizzano la città eterna.

Tutti i giorni alle 12 in punto si evoca il rito dello sparo del cannone da uno dei colli più suggestivi della capitale, dove si domina un panorama mozzafiato: il Gianicolo.

L'uso di segnare il tempo con un colpo di cannone fu introdotto dal Pontefice Pio IX il 1° dicembre 1847 per avere un segnale unico dell'ora ufficiale, anziché il suono scoordinato delle campane delle chiese cittadine.
Dopo varie vicissitudini, e le due guerre mondiali,  il colpo che scandisce il mezzogiorno é tornato a scoccare il 21 aprile 1959 e da allora continua a segnare le ore 12 dei romani tutti.

Questo post di oggi lo dedico ai miei genitori che mi portavano da bambino in questo luogo così suggestivo e pieno di storia. Ed io lo stesso faccio con i miei figli.

¡ Suggestion!

Tramandate qualcosa di bello e storico ai vostri  bimbi e loro faranno altrettanto da grandi




sabato 24 ottobre 2015

A quiet chaotic day at the EXPO, everyone is talking about ...

Ok, I take the decision and I go.

Today we have our monthly meeting of Sky Team and we decided to honor the event, which in recent months has held court in Italy.
Wake up at 5:02, the train at 7.15 and it go go go. Arrival at 11.10 (with the usual 12-minute delay of Trenitalia ...) where I meet my colleagues.
The first impression is of a huge fair, also well-run, full of checks, people who help you and refer you, so many police, so many people. Landing station Rho Fair (called Milan Expo 2015 and we'll see if in the near future will maintain the name) at the entrance of the fair, cute, small, functional, perhaps with some written in other languages ​​(besides English) would not disfigured, just think that there were many more Russians, Arabs, Chinese and French than Italians. Many schools, so many young people, many people involved in the most important event over the last 25 years in Italy.

Let's go back to the impressions. A great central corridor furnishes the side pavilions that dot the entire area of ​​the Expo. Hundreds of thousands of people who flock to the great universal exposition. And this should be, but it is not. Going more in depth could simplistically say that is a great multi-cuisine restaurant on the outskirts of Milan. Because this is the message that comes
(Walk and feel blathering "in which stand we do eat ??") instead of hearing about the problems that afflict the world really such "hunger".
But here, of hunger, just talking at lunch and dinner. Many pavilions dedicated to different nations (I have visited only one due the enormous amount of people in a row at the entrances!), But also a large number of pavilions that deal exclusively speculating on food (Baci Perugina, Ferrero, Lindt, Eataly and so on).

What message do we pass to our children? Well, my daughter said, "Dad, I watched on TV the incredible and long queue at the Expo? please, I prefer not to go and miss two days of school. "
How to blame her.

The basic idea is very honorable, the Charter of Rights signed in Milan must be a stop to lay the foundation stone of the future against waste (but then you turn around the corners of the halls and see the scraps of uneaten food thrown .. ..) and in favor of an economy revised and corrected.

Will our heroes to convince us that you can really do?
In my small way, I still act like my parents always taught me: do not throw food, the light turns off when not needed, and as far as possible differs garbage.

By the way Expo was a rare occasion for the touristic industry to gain a huge amount of money, regardless the real meaning of!

Only the posterity will judge .....



ph: Fabio Zinanni©

giovedì 22 ottobre 2015

Una tranquilla caotica giornata all’EXPO, ne parlano tutti…

Ok, prendo la decisione e vado. 

Oggi abbiamo il nostro meeting mensile di Sky Team e decidiamo di onorare la manifestazione che in questi ultimi mesi ha tenuto banco in Italia.
Sveglia ore 5.02, treno alle ore 7.15 e si parte. Arrivo alle 11.10 (con i soliti 12 minuti di ritardo di Trenitalia...) e mi incontro con i colleghi.
La prima impressione é di una fiera enorme, anche ben amministrata, piena di controlli, di persone che ti aiutano e ti indirizzano, tante forze dell’ordine, tanta gente. Sbarco alla stazione di Rho Fiera (chiamata Milano Expo 2015 e vedremo se nel prossimo futuro manterrá il nome) alle porte della fiera stessa, carina, piccola, funzionale, magari con alcune scritte in altre lingue (inglese a parte) non avrebbe sfigurato per niente: basti pensare che c’erano molti piú Russi, Arabi, Cinesi e Francesi che Italiani. Tante scolaresche, tanti giovani, tante persone interessate all’evento piú importante che abbiamo avuto negli ultimi 25 anni in Italia.

Torniamo alle impressioni. Un grandissimo corridoio centrale arreda i padiglioni laterali che costellano l’intera area dell’Expo. Centinaia di migliaia di persone che affollano la grande esposizione universale. E tale dovrebbe essere, ma non lo é. Andando piú a fondo potrei semplicisticamente dire che é un grande ristorante multietnico alle porte di Milano. Perché il messaggio che arriva é questo 
(cammini e senti blaterare “in quale stand andiamo a mangiare??”) anziché sentir parlare dei problemi che realmente affligono il mondo quali “la fame”. 
Ma qui, di fame, si parla solo all’ora di pranzo e di cena. Tantissimi i padiglioni dedicati alle varie Nazioni (ne ho visitato solo uno per la enorme quantitá di persone e di fila alle entrate!), ma tantissimi anche i padiglioni che si occupano di speculare solo ed esclusivamente sul food (Baci Perugina, Ferrero, Lindt, Eataly e cosí via).

Che messaggio possiamo mandare ai nostri figli? Beh, la mia di figlia ha detto “papá, visto che fila che c’é all’Expo? Preferisco non perdere due giorni di scuola”.
Come poter darle torto. 

L’idea di base é molto onorevole, la carta dei diritti firmata a Milano deve essere una pietra ferma per porre le basi del futuro contro lo spreco (ma poi ti giri agli angoli dei padiglioni e vedi gli scarti buttati del cibo non consumato....) ed a favore di una economia rivista e corretta.

Riusciranno i nostri eroi a convincerci che si puó fare davvero?
Io nel mio piccolo, continuo a comportarmi come i miei genitori mi hanno sempre insegnato: non si butta da mangiare, la luce quando non serve si spegne e per quanto possibile si differenzia l'immondizia.

Però una cosa é certa: di soldi ne sono girati veramente tanti! 

Ai posteri l’ardua sentenza.....




lunedì 12 ottobre 2015

TTG, considerazioni post fiera

Sono onesto, quest'anno non avrei voluto partecipare al TTG di Rimini, vuoi perché i costi sono alti, vuoi perché le fiere sono (in gran parte)  decadute,  la scheda di adesione l'ho mandata solo tre settimane prima dell'evento. 
E questa è la premessa. 

I grandi Tour operators erano assenti, alcuni padiglioni abbastanza vuoti,  la solita fila all'entrata e i bar costosi e di bassa qualità. Tutti ingredienti che fanno pensare all'ennesimo inutile sperpero di denaro. 
E qui il colpo di scena. 
Una fiera così viva,  con persone attive, poco spreco di tempo, 3 o 4 idee di start up veramente intuitive, mi hanno fatto cambiare completamente idea. Tre giorni (diciamo due) molto proficui,  nei quali il confronto con altre realtà, la professionalità di molti e la quasi assenza di B2C,  ha dato vita ad una delle manifestazioni fieristiche più importanti degli ultimi anni. 

In particolare mi hanno colpito due idee molto brillanti che, a mio parere, avranno un grande seguito nel brevissimo tempo. La prima si tratta di due sorelle che hanno creato una app che calcola la co2 che può essere risparmiata se i passeggeri imbarcassero meno bagagli a bordo (maggiori info su www.flyghter.com). La seconda idea è un bagaglio a mano di cartone da utilizzare al bisogno in aeroporto. 

E poi anche altre,  ma meno efficaci,  dal mio punto di vista. 
In conclusione: il nuovo che avanza con tante novità, il vecchio che resiste e si evolve, il presente tutto da costruire. 
Grazie alle fiere come TTG e grazie agli espositori e grazie ai partecipanti, si torna finalmente a parlare di Turismo con la T maiuscola. 






sabato 3 ottobre 2015

The importance of socials networks

What was written on social and how much you will have to write? I could not speak my mind on this subject, and so, like it or not, I'll give you my truth about the world seen from behind a PC.

Until a few years ago my work was considered one of the most beautiful and interesting in Italy at all: the opportunity to travel, meeting people, exchange views verbally, shake hands, sometimes fighting over a contract. This was our commercial work. Nowadays I really miss, I have to be honest, the possibility (and sometimes the desire) to take my 24 hours bag and get out, just for the sake to go get coffee with a client. The company has changed the way of doing business. The marketing people know the importance to be always on top of the piece, online, live, a step ahead.

Hands up who of us does not have a "smart" phone? We are now connected 24 hours a day, looking for something we do not even know, always be there with prehensile thumb flowing thousands and thousands of MB of information. And, of course, I am one of them. We wake up on mornings and one of the first things we do is checking if we have any message (right?). I believe that at least 90% of what you receive is "spam" or useless information that our brain is forced to receive. But if the remaining 10% we were able to treasure and maybe to investing a small portion of our time, that we would have used in a "smart" phone our friend. Social media, and I think especially in Facebook, Twitter, Instagram, and LinkedIn (to name a few) have sped up in an over-exponential our way of living and thinking.

Have you ever imagined until the early 2000s to be able to buy your air ticket with their cell phone in about 4 minutes and through a dedicated App? And then go to the airport and show the screen of your phone rather than a boarding pass? Tourism was one of the first channels to benefit from this sale. And it is here that I believe we should all invest.

Always careful to frauds, there are so many on the net, but be aware that the future (oops!) or rather this is to be social. And if you like to have a coffee with your preferred customer / friend, turn off the smartphone that live chatting is much better and always good for the soul.


P.S. I forgot .... if you liked the article.... share it on social networks .... :)



L'importanza dei social

Quanto é stato scritto sui social e quanto ancora si dovrá scrivere? Non potevo non dire la mia anche su questo argomento e cosí, che piaccia o no, vi daró la mia veritá sul mondo visto da dietro un pc.

Fino a qualche anno fa (e nemmeno troppi) il mio lavoro veniva considerato uno tra i piú belli ed interessanti nell'Italia tutta: la possibilitá di viaggiare, incontrare persone, scambiare opinioni a voce, stringere mani, a volte litigare per un contratto. Questo era il nostro lavoro di commerciali.Oggi mi manca molto, devo essere onesto, la possibilitá (ed a volte la voglia) di prendere la mia 24 ore ed uscire, solo per il gusto di andare a prendere il caffe' con un cliente. I social hanno cambiato radicalmente il modo di fare il commerciale. Chi fa marketing lo sa’ bene quanto sia importante essere sempre sul pezzo, on line, live, sempre un passo avanti a tutti.

Alzi la mano chi di noi non ha uno "smart" phone? Siamo connessi ormai 24 ore al giorno, alla ricerca di non sappiamo neanche noi cosa, sempre lí col pollicione prensile a scorrere migliaia e migliaia di MB di informazioni. E, ovviamente, anche io ne faccio parte e largo consumo. La mattina ci svegliamo e una delle prime cose che facciamo é controllare se abbiamo qualche messaggio (sbaglio?). Credo che un buon 90% di ció che riceviamo sia “spam” ovvero informazioni inutili che il nostro cervello é costretto a ricevere. Ma se del restante 10% riuscissimo a far tesoro e magari investire una piccola parte del nostro tempo, ecco che avremmo utilizzato in maniera “smart” il nostro amico telefono. I social media, e penso soprattutto a Facebook, Twitter, Instagram, e Linkedin (solo per citarne alcuni) hanno velocizzato in maniera esageratamente esponenziale il nostro modo di vivere e di pensare. 

Avreste mai immaginato fino ai primi anni 2000 di poter acquistare il vostro biglietto aereo col telefonino in circa 4 minuti e tramite una App dedicata? E poi andare in aeroporto e mostrare lo schermo del telefono anziché una carta d’imbarco? Il turismo é stato uno dei primi canali a beneficiare di questo tipo di vendita. Ed é qui che a mio parere dovremmo tutti investire. 

Attenti sempre alle trufffe, ce ne sono veramente tante in rete, ma sappiate che il futuro (ops!) anzi il presente é essere social. E se per caso vi va di prendere un caffé col vostro cliente/amico preferito, spegnetelo lo smartphone che due chiacchiere dal vivo fanno sempre bene allo spirito.


p.s. dimenticavo.... se vi e piaciuto l'articolo.... condividetelo :)



martedì 29 settembre 2015

Le sette modalità principali di soluzioni dello squilibrio interiore attraverso il turismo (Crompton, 1979):

I 7 peccati capitali, i 7 nani, le 7 stelle luminose dell'orsa maggiore, i 7 Re di Roma, le 7 sfere di Drangonball..... e allora..... le 7 pillole che vi faranno stare meglio solo a pensarci!

Vogliamo riuscire a capire una volta per tutte cosa ci fa stare bene viaggiando? Ecco un piccolo vademecum tutto per voi.

  1. l’evasione dal quotidiano percepito, che si attua attraverso la ricerca di luoghi di vacanza che siano diversi rispetto a quelli quotidiani vissuti a casa o al lavoro;
  2. l’esplorazione di se stessi, che concerne la ricerca di occasioni nuove in ambienti non familiari che possano permettere di scoprire qualcosa di nuovo sul proprio profilo psicologico, migliorando la conoscenza di sé;
  3. il relax, che favorisce l’allentamento della tensione psico-fisica quotidiana (es. periodi in centri di benessere);
  4. il prestigio, che induce a ricercare nel viaggio una possibilità di promozione sociale;
  5. la regressione che, attraverso forme di comportamento meno razionali, favorisce la liberazione da costrizioni sociali (es. giochi sulla spiaggia);
  6. l’impulso alle relazioni familiari, che stimola il rafforzamento di legami fondamentali anche mediante attività semplici (es. giocare a carte) con un alto valore di condivisione spesso negato nella “sovraffollata” quotidianità;
  7. il miglioramento delle interazioni sociali, che avviene attraverso forme turistiche che tendono a diminuire le inibizioni e a portare in contesti comportamentali diversi dalla quotidianità in grado di ridimensionare le insicurezze interpersonali (es. villaggi in cui sono previste forme di socializzazione).


Siete ancora lí a leggere?

Fare ed inventare la vostra vacanza, fa solo bene!!!



mercoledì 23 settembre 2015

Piccola pillola di marketing: diversificare le offerte per i Clienti

Probabilmente vi faró (ri)scoprire l’acqua calda, ma ogni tanto ci vuole.

In questi tempi cosí difficili, specialmente per le Agenzie di Viaggi sempre piú tartassate (di tasse e dagli abusivi!), diversificare l’offerta non fa mai male, anzi!
Nel corso di questi anni mi é capitato spesso di imbattermi in diverse “tipologie” di traffico: dal turismo classico, al traffico Business, ai Pellegrini, agli Etnici, agli eventi ed é grazie a questa diversificazione che oggi posso dire di avere una visione molto ampia del panorama turistico del Paese Italia e non solo.

Avete mai abbinato ad un pacchetto turistico classico (sette giorni di mare) un pellegrinaggio al Vaticano? Vi é mai capitata una richiesta di un fratello Mussulmano che si ferma alla Mecca prima di proseguire per il Pakistan? E di organizzare un evento di cercatori di oro in Abruzzo?

Il mondo “civilizzato” é ormai stato scoperto per gran parte, il mondo “incivile” rimane tale fino che a qualcuno non prenda la voglia di andare, ma c’e’ ancora tanto da esplorare anche in Italia: un adventure-bike in Puglia abbinato ad una settimana in Salento oppure un turismo eco-solidale che dia l’opportunitá di riscoprire cosa significhi veramente lasciare a casa tablet, smartphone, pc e quant’altro.

Diversificare l’offerta per renderla sempre appealing ormai é un must. 
Certo non é facile, e come ho premesso sto (ri)scoprendo l’acqua calda, ma bisogna tentare nuove strade se vogliamo essere innovativi e rimanere in questo bellissimo mare chiamato Turismo.


Buona ricerca




martedì 15 settembre 2015

Perché ci chiamano "ospiti" se dobbiamo pagare?

E' una domanda lecita o no?

Mi sono sempre chiesto perché quando soggiorno in un hotel, sia nel voucher di prenotazione che dagli addetti stessi, vengo chiamato “ospite”.

Nel dizionario della lingua Italiana, la parola “ospite” é cosí descritta: <<La persona che ospita, che accoglie cioè nella propria casa altre persone (siano queste amici, conoscenti, oppure forestieri, estranei) offrendo loro alloggio e vitto, o anche soltanto per una visita, per una festa, per un.... :>>


Allora, se sono ospite di un albergo, perché devo pagarmi la notte ed i pasti?

Ecco che mi torna in mente la mia prof delle superiori che ci esortava a trovare parole sempre nuove: e se da oggi cominciassimo a chiamarci "ospaganti"? Di neologismi la nostra lingua ne é piena e mai come oggi, forse, ne ho trovato uno cosí appropriato....

Lascio a voi i commenti o suggerimenti.
E buon soggiorno!








giovedì 10 settembre 2015

Low cost e Legacy airlines: quali differenze?

Oggi introduciamo il concetto di LCC (Low Cost Carrier).

Chi sono, quando nascono, come si sviluppano, come operano. Quattro domande alle quali proveró a darvi delle risposte esaustive e comprensibili.

Le LCC sono compagnie aeree che operano essenzialmente dagli scali secondari delle grandi cittá quali ad esempio Ciampino (piuttosto che Fiumicino), Orio al Serio (BG, anziché Milano), Hahn anziché Frankfurt Intl.... e cosí via.
Il vantaggio é per molte parti in causa: sviluppo del territorio decentrato, nuovi posti di lavoro per l’indotto, scali aeroportuali che beneficiano di nuova linfa economica e, non ultime, le LCC che pagano molto meno sia le strutture che i servizi aeroportuali. 

In Europa nascono negli anni 90 dopo l’onda della deregulation Americana (leggi questo bell'articolo del 1992) e sviluppano una fittissima rete di collegamenti, dapprima nazionali e poi europei (fino ai nostri giorni in cui si parla addirittura di tratte intercontinentali), spinti dalle case costruttrici come Boeing e Airbus.

La differenza sostanziale tra Low Cost e Legacy Airlines é nei costi di gestione (neanche a dirlo!): volando da aeroporti minori, personale ridotto all’osso (quando presente!), manutenzione (boh?!), paghi tutto come extra (a partire dalla semplice assegnazione del posto, al pasto a bordo, all'acqua o al bingo)...... ecco fatto che il tanto miraggiato rispario, magari, non é tale.


! Suggerimento
Quando deciderete di acquistare il volo, mettete sempre sul piatto della bilancia alcuni fattori fondamentali quali:
  • il bagaglio é incluso nella tariffa?
  • Il posto a sedere lo pago?
  • Il check in lo pago?
  • Quanto tempo impiego per arrivare in un aeroporto anziché nell’altro e come sono serviti?



Buona scelta!



lunedì 7 settembre 2015

Welcome back...... oggi si parla di agenzie on line

Quante volte vi sará capitato di acquistare un pacchetto di viaggi o un hotel o solo un biglietto aereo tramite un sito internet? Bene, questi siti si chiamano OLTA (On Line Travel Agencies) che solo da poco la EU ha regolamentato alla pari di una Agenzia di viaggio “normale”, face-to-face. 

Se avete voglia di creare qualcosa ad hoc, su misura, tailor made, questi sono i siti giusti per voi che vi aiuteranno nella scelta del vostro prossimo viaggio (per correttezza non metteró i link, ma solo alcuni dei maggiori players nel mercato Italiano e non solo): Expedia, Last Minute, Bravofly, Volagratis, Edreams, Opodo

! Suggerimento: considerate che a vostro favore giocano i cookies (e non parlo di dolci!): se volete avere realmente delle quotazioni/prezzi diversi, ogni volta che effettuerete la ricerca, anzi prima, cancellate dal vostro browser i cookies e la cronologia e vedrete gli effetti sulle vostre vacanze!




venerdì 14 agosto 2015

Il flown ed il sold, due filosofie a confronto

Fino alla fine degli anni 90s si pensava che bastasse vendere i biglietti per avere la remunerazione dei voli, fino a quando qualcuno si sveglió sollevando un grosso quesito: “ed i biglietti rimborsati, come li conteggiamo?”

Uno dei grossi svantaggi (e quindi opera di incredibili frodi ai danni dei vettori aerei) era quello di avere la emissione della biglietteria cartacea: i famosi “rossi” (perché scrivendo a penna sui biglietti, la carta copiativa lasciava il rosso sul palmo della mano, ma questi erano altri tempi...). 
Con l’introduzione del biglietto elettronico si é dato finalmente spazio al concetto del flown, fino ad allora un semi-sconosciuto.

La mia frase piú celebre che impartisco ad ogni nuova leva é la seguente:
la differenza tra il flown ed il sold é solo in tempo.
Il tempo che intercorre tra l’acquisto del biglietto ed il suo materializzarsi al momento dell’imbarco del passeggero. E tutto ció si tramuta in puro revenue per le tasche della compagnia.

Quindi, quando vi proporranno dei contratti di incentivazione, siate sempre attenti a cosa si riferisce: flown o sold? E fatevi bene i vostri conti..... :)


E' in questo preciso istante che il sold si tramuta in flown: quando il passeggero si imbarca tramuta la vendita in volato.





Vi auguro un buon Ferragosto, delle splendide vacanze e vi do’ appuntamento a settembre con nuovi posts!


giovedì 13 agosto 2015

Le 10 COSE che NON SAPEVATE di NON POTER PORTARE con voi

Spesso ci capita di preparare i bagagli in maniera un po' meccanica o distratta, magari senza pensare a cosa o a quali conseguenze andiamo incontro. Chi di voi non ha mai visto una puntata di "Airport Security Australia"? Dove ti fermano e ti sequestrano tutto anche se hai l'acconciatura fuori posto :))

Ecco allora le 10 cose che non potete portare ne' in cabina ne' in stiva:
  1. Alimenti a pasta morbida o cremosa: lasciate a casa la crema di cioccolato, il burro di arachidi, lo yogurt e il formaggio fresco o cremoso.
  2. Prodotti beauty: pensavate di darvi una rinfrescata nel bagno dell’aereo? O una ravvivata al trucco? Fatelo rinunciando a deodoranti aerosol o roll on, lucida labbra o mascara liquidi.
  3. L’arma giocattolo di vostro figlio: per quanto possa sembrare innocua, optate per fargli passare il tempo con qualcos’altro.
  4. Attrezzatura da sport: l’attrezzatura sportiva è bene portarla nel bagaglio in stiva. A bordo, infatti, non si possono portare pattini da ghiaccio, skateboard, mazze di nessun tipo (neanche le mazze da golf) né stecche.
  5. Fiammiferi: esclusi i fiammiferi più comuni in commercio, quelli chiamati “di sicurezza”, tutto il resto è vietato.
  6. Torcia subacquea con le batterie inserite: stavate organizzando la vostra immersione in qualche acqua tropicale? Allora quando mettete in valigia la vostra torcia subacquea, toglietele le pile.
  7. Bomboletta di butano: i campeggiatori più radicali dovranno fare a meno delle ricariche per fornelletti e optare per l’acquisto in loco.
  8. Batterie per veicoli: pensavate di potervi riportare a casa la batteria per il vostro veicolo fuori produzione, che avete trovato a poco in un mercatino esotico? Rinunciateci, non la faranno imbarcare neanche in stiva.
  9. Veleni, pesticidi e insetticidi: le sostanze tossiche non sono permesse in aereo, dovrete procurarvele una volta arrivati a destinazione.
  10. Congegni di allarme e materiali magnetici: Tutti gli oggetti che contengono magneti di particolare potenza (come ad esempio alcune audio ripetitori) sono vietati anche in stiva.


Volendo potrei elencarne almeno altre 100 (tra cui i paraurti delle auto o taniche di benzina....) ma lascio a voi scoprire cosa si portano i meno informati nelle loro valigie.
Per la lista completa e dettagliata andate a vedere sul sito dell'Enac.

Buon impacchettamento!


mercoledì 12 agosto 2015

I nostri amici domestici, come li trasportiamo in aereo?

Agosto, tempo di partenze e di vacanze non solo per noi ma anche per i nostri amici a quattro zampe. Partire con noi in aereo richiede molta attenzione e precisione sia da parte delle compagnie aeree, sia da parte dei proprietari.
Allora vediamo cosa ci occorre per far trascorrere anche a loro le ferie.

Animali da compagnia (cani e gatti) 

Possono attraversare i confini nazionali solo se di età superiore a tre mesi, salvo deroga concessa dall'autorità competente per tener conto di casi specifici. Per l'introduzione in Italia a seguito del viaggiatore di tali animali, purché in numero non superiore a 5, deve essere presentato un certificato sanitario rilasciato dalle autorità sanitarie competenti del Paese di provenienza. 
Il certificato dovrà contenere i dati identificativi dell'animale e del proprietario e dovrà attestare che l'animale è stato riconosciuto sano e ha subito una vaccinazione antirabbica che è in corso di validità e, per diversi Paesi terzi, che è stato sottoposto alla titolazione degli anticorpi nei confronti della rabbia 3 mesi prima del viaggio. 
La vaccinazione antirabbica, se eseguita per la prima volta, dovrà risultare effettuata almeno 21 giorni prima della partenza. 
Qualora risulti che la situazione dell'animale non soddisfa i requisiti richiesti, l'autorità competente, in consultazione con il veterinario ufficiale, può decidere di rispedire l'animale al Paese di origine ovvero disporne l'isolamento in quarantena.



Altri animali 

Gli esemplari di uccelli a seguito del viaggiatore, in numero non superiore a 5, possono essere introdotti solo attraverso Uffici doganali che siano anche sede di uffici veterinari abilitati (Posto di Ispezione Frontaliera PIF); l'arrivo deve essere notificato con 48 ore di anticipo ed è prevista la visita veterinaria in ingresso. L'importazione sino a 5 esemplari di altri animali - ad esempio pesci, rane, tartarughe terrestri, purché diverse da quelle protette dalla CITES (Convention on International Trade of Endangered Species - Convenzione sul commercio internazionale delle specie in via di estinzione) - è consentita con un certificato sanitario rilasciato dalle autorità del Paese di provenienza nel quale deve essere attestato che l'animale è stato sottoposto a visita sanitaria, non presenta sintomi di malattie proprie della specie ed è idoneo al viaggio. Se gli animali, invece, sono diretti verso un Paese extra U.E. si consiglia di richiedere all'Ambasciata del Paese di destinazione i requisiti sanitari richiesti.

TIP: chiedete sempre e comunque alla compagnia aerea se il tipo di animale da trasportare e' consentito a bordo