Fino alla fine degli anni 90s si pensava che bastasse
vendere i biglietti per avere la remunerazione dei voli, fino a quando qualcuno
si sveglió sollevando un grosso quesito: “ed i biglietti rimborsati, come li
conteggiamo?”
Uno dei grossi svantaggi (e quindi opera di incredibili
frodi ai danni dei vettori aerei) era quello di avere la emissione della
biglietteria cartacea: i famosi “rossi” (perché scrivendo a penna sui
biglietti, la carta copiativa lasciava il rosso sul palmo della mano, ma questi
erano altri tempi...).
Con l’introduzione del biglietto elettronico si é dato
finalmente spazio al concetto del flown, fino ad allora un semi-sconosciuto.
La mia frase piú celebre che impartisco ad ogni nuova leva é
la seguente:
la differenza tra il flown ed il sold é solo in tempo.
Il tempo che intercorre tra l’acquisto del biglietto ed il
suo materializzarsi al momento dell’imbarco del passeggero. E tutto ció si
tramuta in puro revenue per le tasche della compagnia.
Quindi, quando vi proporranno dei contratti di
incentivazione, siate sempre attenti a cosa si riferisce: flown o sold? E fatevi
bene i vostri conti..... :)
Vi auguro un buon Ferragosto, delle splendide vacanze e vi
do’ appuntamento a settembre con nuovi posts!
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