Siamo stanchi. Stufi. Disarmati. Inorriditi. Impauriti.
Gli attacchi dello scorso 13 novembre a Parigi fanno paura. Creano terrore. Come avevo già detto nel mio post dopo l'attentato in Egitto "Il terrorismo c’é ed é innegabile, si annida ovunque, pullula e si riproduce nell’ignoranza, si fa breccia nelle persone piú deboli. E colpisce le persone piú deboli."
Torno a ripetere con forza che tutti i morti sono uguali, di fronte a queste catastrofi immani non possiamo distinguere tra i morti di Parigi e quelli del Sinai. Sono tremendamente sconvolto quando sui social, nei Tg, sui giornali, si parla ajosa e copiosamente della strage in Francia, dove tutti noi (e ci mancherebbe altro) ci indigniamo e promettiamo solidarietà accendendo migliaia di candele per raccontare e testimoniare con forza il nostro sdegno, e per i 200 morti in volo non si è fatto nulla, non abbiamo neanche paventato un accenno di lumino, è passato come un "vabbè, quelli stavano su un aereo".
Non esistono morti di serie A e quelli di serie B.
E non esiste neanche il fatto che migliaia di persone perdano la vita quotidianamente a causa del petrolio, dell'energia, delle armi. Sarò retorico, populista, qualunquista, ma se vogliono (e NON lo vogliono) sconfiggere tali fenomeni terroristici, cominciassero a disarmare sti quattro burattini che sono stati messi lì da loro, dai "potenti" della terra, da quelli che si ergono a paladini della giustizia e libertà, quelli che condannano fermamente gli attentanti, quelli che se la facessero finita con questa farsa potrebbero veramente risolvere i problemi.
Ce ne accorgiamo solo ora che siamo in guerra? Sono anni che ci stiamo dentro, a partire dalla recessione economica.
La storia insegna: la ciclicità con la quale il fenomeno dello spostamento in massa dei popoli si ripete è inquietante e allarme di presagio. La seconda guerra mondiale iniziò (almeno i libri di scuola dicono) con l'odio razziale, nel quale la destra xenofoba ha sguazzato e conquistato consensi, fino ad attuare le atrocità che noi tutti conosciamo.
E ancora una volta il compartimento del turismo e dei trasporti viene affossato. Chi lavora nel nostro campo sa bene che se cade una mosca a New York, Singapore ne risente.
Condanno fermamente ogni forma razzista, terroristica e di stato atta a destabilizzare un intero pianeta. Nel 2015 non è più concepibile.
Non c'è la facciamo più.
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